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de Gynevera da Gambara, che fidelmente mentuamo infra le donne clare. E tu dunque, da Gambara felicissima prole, del nome de tanta donna de meritata laude ringratiando il cielo, gaudi, triumpha, iubila, canta et fa festa, come facio io cum lo mio calamo fidele.


Ben te poi chiamare beatissimo conte, o Leonardo da Nugarola, che ’l cielo et la natura te habiano beatificato de tal sorella, et figliuole, che non solamente uno novo sole al tuo sangue, ma al nome latino hano dato splendidissimo ornamento, cosa da stanchare in le sue laude ogni divino oratore! Che diremo duncha nui mortali, col nostro basso idioma, de Isota tua figliola, per la cui virginità et doctrina il suo nome in fra le donne clare ha meritato perpetuo fulgore? Pur, sperando nel celeste favore et