ciose cum la regina, et cum el re Alphonso, cum conditione se caso advenisse, che in fra loro serenità nascesse discordia, dovesse esso grande Sforza servire a chi prima el vocasse. Accadette che essendo quisti reali principi stati alcuni misi in pace, venne voluntà al re Alphonso, come costume de nostri insatiabili animi, propriarse a se solo tutto il regno, spoliandone la regina. Di che convocati soi signori Cathellani et Spagnoli, che seco aveva et altre gente d’arme corse al palazo dela regina per pigliarla, et porla ad sua posta, la qual cosa da lei sentita animosamente fugitte in Castello Capoano, dove subito fu assediata dal re Alphonso già facto de lei adoptivo figliuolo; et per diffensarse mandò per il grande Sforza, che era in Benivento, il quale essendo prima stato rechesto da la regina, venne al suo subsidio in ordine cum cavalli et fanterie contro al re Alphonso che la città