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de le tue virtute, e dal desiderio grande vedere liberata questa cità da li affanni, incendij et jacture, che patisse per la presente guerra del tyranno, il quale vole de liberi farne servi a lui, scrivo la presente lettera a la tua alteza, in compagnia de lo exiguo presente de mi tua devota feminella. Il quale te mando per confortarti li spiriti quando fusseno affannati da la calda stasone per la fatica de le arme. Te prego duncha strenuo capittaneo signor mio, te sia racomandato l’unica speranza del felsineo populo, che ha in la tua militare virtute; chè così operando farai cosa di te degna et renovarai la gloria de’ toi progenitori, quali sempre cum felice victorie illustrarono la militare disciplina. A la tua duncha grandissima virtù me raccomando, et recordote che io sono minor figliola, perchè casa mia da Polenta è de affinità per antiquo coniuncta cum casa Malatesta. Prego