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tione, per penitentia de la ignorantia del peccato. Fu spechio et exemplo de magnanimità, virtù de tanto splendore, che da essa virtù tutte l’altre procedono; la quale poi fano li mortali degni del Cielo. Essendoli ribelata Ferrara, quella assediò per haverla hereditata da Beatrice sua matre, la quale era restata herede de Bonifacio suo marito, figliolo del marchexe Tebaldo. Quale, havendo havuto Ferrara da la chiesia, edificò in la dicta cità uno castello, il quale nominò Castello Tebaldo in memoria del suo nome.

In fra l’altre excellentie de magnanimità, questa donna fu studiosa de le sue proprie substantie in maritare donzelle et donare per Dio et dignificare de titoli et de robba et richeze gli homini de virtute et bontate et specialmente li amici, per la auctorità imperiale havea hereditata da suoi progenitori. Lei fondò dui monasteri, l’uno a Trixonoro, presso