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di guittone d'arezzo 91


de le grande Alpi che si trovan loco!
e lá poria pugnare
vostro feroce affare,
60orsi, leoni, dragon’pien’di foco.
O gente iniqua e crudele,
superbia saver sí te tolle,
e tanto venir fa te folle,
venen t’ha savor più che mele.
65Ora te sbenda ormai e mira u’ sedi,
e poi te volli e vedi
detro da te il loco ove sedesti;
e ove sederesti,
fussiti retta bene, hai a pensare.
70Ahi, che guai tu déi trare,
ciascun se’n sé ben pensa ed in comono
che onor, che pro e che bono,
che per amici che per tei, n’hai preso!
Che s’hai altrui offeso,
75e altri a te: ché mal né ben for merto
non fu, né será, certo;
per che saggio om che gran vol, gran sementa:
ché giá non pò sperare
de mal ben alcun trare,
80né di ben mal, né Dio credo ’l consenta.
Crudeli, aggiate merzede
dei figliuoi vostri e di voi:
ché mal l’averebbe d’altrui
chi sé medesimo decede.
85E se vicina né divina amanza
no mette in voi pietanza,
el fatto vostro solo almen la i metta;
e s’alcun ben deletta
el vostro core, or lo mettete avante,
90ché non con sol semblante
né con parlare in mal far vo metteste,
ma con quanto poteste.