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80 canzoni ascetiche e morali

XXXI

Il piú grave errore sta nel non credere in Dio e nella vita futura.


     Poi male tutto è nulla inver peccato,
e peccato onne parvo inver d’errore,
e onne error leggero, al viso meo,
ver non creder sia Deo,
5né vita, appresso d’esta, a pena o merto;
come di peccati altri aggio parlato,
dispregiando e lungiando essi d’amore,
mi soduce disìo, e punge or manto,
in male tale e tanto
10metter consiglio alcun leale e certo,
a dimostrare aperto
lo grande errore a chi vis’ha, ché veggia
per ragion chiara e nova
e per decevel prova
15dei soi stormenti e testimon ver molti.
Ma non del mio saver dico giá farlo,
ma del suo, per cui parlo;
ché la sua gran mercé sper mi proveggia
ed amaestri e reggia
20la lingua mia in assennando stolti.
     Dio demostrando, mostrarò primamente
che libri tutti quasi in tutte scienze,
provando lui, son soie carte, quando
parlan de lui, laudando;
25e testimon son soi populi totti.
Onni lingua, onni schiatta, e onni gente
conferman lui, destrutte altre credenze;
e non sol nescienti omin selvaggi,
ma li piú molto e maggi
30dei filosofi tutti e altri dotti.
E ciò ch’afferman totti,