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di frate guittone d’arezzo | 73 |
come signor natural, bon, piacente,
unde aven solamente
65corpo, alma, podere e onni bene;
e giustizia è, ché tene
amor tanto a noi; noi dii facendo,
sé fece omo e, porgendo
amor noi, dolzore, riccore e vita,
70nostra onta e noia forte
e povertá e morte
in sé sostenne; e giustizia è, ch’enferno
ne vol torre, ed eterno
regno a catun dar sommo; ed è ragione,
75ché scienza e vertú pone
in noi quanto noi piace,
e perch’el sol ne face
da mal partire, ed al ben far n’aita.
Ed anch’è, amor, ben ragione
80portar te tutto lui come a bon tutto;
ché no animal brutto
sembrare dea giá om razionale.
Non bestia ha descrezione
ben cernendo dal meglio, e d’una guisa
85auro e piombo pesa.
Dea sí far om? No; ma stimar che vale
ciascuna cosa in scienza e in amore;
ché razional core
amar non dea piú né men cosa alcuna
90che di quant’ella è bona,
che sol degno d’amor bonitá fae.
E Dio donque, ’n cui stae
perfezion d’onne bene e bon, per cui
sol ven bono in altrui,
95non del tutto, en tutto, amar dovemo?
Degno credo noi pare!
Se, per ciascuna, amare,
d’este dette ragion, devenlo tanto,