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52 | canzoni d’amore |
XXIII
Si conforta della lontananza, pensando d’esser ritenuto «fino amante».
Sí mi destinge forte
l’amoroso disio,
e sí disconfortata è la mia spera,
che la vita m’è morte;
5ed esto male mio
creato fue di sí mala manera,
ch’esso solo di loco ond’è creato
pote cercar guerenza,
cioè dalla piangente donna mia.
10E certo eo no vorria
ch’avesser ta’ vertú i nemici mei,
ma voglio ben de lei,
perché mi piace piú per lei morire,
che per altra guerire,
15poi che mi credo tutto in sua piagenza;
ché me piace ed agenza
e morte e vita, qual che piú l’è ’n grato.
En grato quale sia
certo non so di vero,
20poiché per me né per altrui non posso
dir lei la voglia mia;
ma lo suo piacentero
semblante in nascente in gioia è mosso
e me mostra di lei gran benvoglienza,
25sí che mi fa sperare
ch’ella m’acorerebbe con gran fede
en sua dolze merzede,
se domandato fossele per mene.
Ma pur, lasso!, non ene,
30poi non oso per me né per altrui;