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di guittone d’arezzo | 39 |
la gioi, ch’aggio sentita
de lui; sí fall’a me dolze e valente.
Conte da Santa Fiore,
de voi parlo, segnore,
45ché vo son maggiormente
ch’eo non dico, servente;
e servir pur me piace,
se giá merto non face;
ma credo la mia vita
50será anco grazita
per voi, Aldobrandin, conte valente.
XVIII
A Ser Orlando da Chiusi.
Ora che la freddore
desperde onne vil gente,
e che falla e desmente
gioia, canto ed amore,
5ho di cantar voglienza
per mantener piacenza,
tutto che perta e danno
e travaglio ed affanno
vegname d’onne parte;
10ma per forza sen parte.
Quand’omo ha ’n suo piacere
tempo, stagione e loco,
mester faceli poco
isforzarse a valere;
15ma mester falli allora
che nel contrar dimora,
per mantenersi a bene;
e cento tanti tene