Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/370

366 nota


173, v. 2: «nemico»; nel ms. è uno spazio lasciato vuoto, che il Casini giudicava capace di contenere circa quattro lettere e forse pensava a «male». Il Val. ricostruisce: «periglio».

v. 3. Intendi: o mortale piú pieno di pena lá dove piú sei gioioso e vieppiú folle dove piú sei assennato, o tu che sei piú pieno di danni per quanto piú ricevi e molto piú vergognoso per quanto piú sei pregiato e piú timoroso dove piú sei sicuro ed hai maggior guerra dove piú ti par di godere uno stato di pace, ecc.

vv. 13-14. Il senso è: che pazzia è mai desiderar te, dal momento che teco il bene è assai cattivo e al di fuori di te ogni cosa è buona? Ma invece di «for te» si potrebbe legger «forte» e intendere: e grave è per noi ogni cosa buona.


174. Il son. dice la fanatica gioia del convertito e trova riscontro nelle canz. XXVII e XXXII.

v. 13. Il Val.: «di ligio ecc.»; ma l’emendamento non ha ragion d’essere. Il senso è che egli da un rottame libero ed in balia del mare è tornato lá dove si può tenere ad un porto fermo, nel quale spera sia ogni bene.


175. Comincia con questo son. la serie dei vizi, che comprende i sonn. 175-185, cui segue quella delle virtú, sonn. 186-198.

v. 3. Intendo: nessuno ama il male, quando lo conosce, né mette opera in ciò che non ama.

v. 5. Il senso è: la conoscenza mondana mostra ai suoi che non c’è che una cosa che abbia valore: il diletto carnale. O superbi, avari e vanitosi! Questa cosí fatta loro scienza mostra che è sol ragionevole amare il mondo e propria inclinazione («vena») è amare la carne e il mondo. Perciò predomina ogni malanno e vizio che conduce la nostra etá alla perdizione.

v. 12. Intendo: e quanto maggiore è tale conoscenza, e quanto piú essa è chiara, tanto piú rende piena la voglia in questo amore; e quanto piú questa voglia è piena, tanto piú porta al male.


176, v. 6: «tutt’i toi»; ma potrebbe anche leggersi, secondo un costrutto comune in Guitt.: «tutti toi».

v. 9. Intendo: ma disperdi («fund», funde, fundi, dal latino fundere) e disperderai te e i tuoi tutti cosí come il diavolo padre vostro li ha distrutti in ogni male e in cielo e in terra.