15Certo che ben è ragione
io ne sia noios’e spiacente,
membrar ch’agiato e manente
li è ciascun vile e fellone,
e mesagiato e povero lo bono; 20e sí como ciascono
deletta a despregiare
altrui, più ch’altro fare;
e como envilia e odio e mal talento
ciascun ver’l’altro ei porta, 25e ch’amistà li è morta
e moneta è ’n suo loco;
e com’solazzo e gioco
lí è devetato, e preso pesamento.
Membrar noia anche me fae 30como bon uso e ragione
n’è partuto e rea condizione
e torto e falsezza lí stae;
e che scherani e ladroni e truianti
meglio che mercatanti 35li vede om volonteri;
e com’no li ha misteri
om ch’en altrui o ’n sé voglia ragione,
ma chi è lausengeri
e sfacciato parlieri 40li ha loco assai, e quello
che mostrar se sa bello
ed è maestro malvagio e volpone.
Donque può l’omo vedere,
se me dol tanto membrare, 45che lo vedere e ’l toccare
devia più troppo dolere;
per ch’om non po biasmar lo me’ partire;
e s’altri vol me dire,
— Om día pena portare 50per sua parte aiutare,