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Certo Guittone visse la vita aretina solo nella sua giovinezza, fino a Montaperti; e poi, convertitosi e voltosi alla religione ed all’ordine dei frati di Santa Maria o frati gaudenti, si staccò da Arezzo ed ebbe contatti letterari e politici specialmente con i pisani e visse a Firenze, dove morí1. Un allontanamento dal tipo «artino» potrebbe trovarsi nel linguaggio di Guittone se mai e soltanto nelle rime da lui composte dopo la conversione, per le circostanze speciali della sua vita. Perché se è vero che Arezzo al tempo di Guittone era ormai del tutto sotto l’influenza politica e commerciale di Firenze, questa però non poteva ancor esser tale da influire profondamente sul dialetto e sul linguaggio degli aretini, linguaggio che in seguito si fará sempre piú toscano, laddove ancor doveva conservare molte e profonde analogie con l’umbro.
Tutto questo vale comunque come orientamento generale. In realtá, se, come mi par doveroso, non possiamo permetterci di variare la lezione dei mss., quando sono fonte unica, come potremo impedire confusioni e discordanze?
È tuttavia nostra ferma opinione che l’inconveniente finisca con l’essere quasi utile e comunque non grave pel fatto che non esistevano certamente al tempo di Guittone norme fisse e costanti di morfologia e di grafia. Se dunque noi leggeremo qua «onne», lá «onni», od anche «ogni» ed «ogne», e se queste diverse forme ricorreranno nello stesso componimento o persino nello
- ↑ Sulla vita e le opere di Guittone si vedano: L. Romanelli, Di G. d’A. e delle sue opere. Campobasso, De Nigris, 1875; P. Vigo, Delle rime di Fra G. d’A. nel Giorn. di filol. rom., n. 4, 1879; W. Koken, Guittone’s v. A. Dichtung u. sein Verhältnis zu Guinicelli v. Bologna. Hannover, Riemschneider, 1885; F. Torraca, Nuove rassegne. Livorno, Giusti, 1895; G. Vitali, I cavalieri godenti e G. d’A. nella Rass. Naz., vol. 126; S. Santangelo, Appunti sulle lettere di G. d’A. Adernò, 1907; C. de Lollis, Arnaldo e Guittone in Idealistiche Neuphilologie-Festschrift für K. Vossler. Heidelberg, 1922; S. Santangelo, «Sole nuovo» e «sole usato», Dante e Guittone. Estr. dall’Annuario del R. Ist. Magistr. di Catania, 1926-27. Catania, Soc. tip. ed. siciliana, 1928; F. Egidi, G. d’A., i Frati Gaudenti e i «Fedeli d’Amore». Nella Nuova riv. storica, XXI, 1937. Il lavoro generale piú importante resta quello di A. Pellizzari, La vita e le opere di G. d’A. Pisa, Stab. tip. Nistri, 1906.
Halle, 1905; Ludwig Röhrsheim, Die Sprache des Fra Guitt. v. A. Beihefte zur Zeitschrift f. rom. Phil. 15 Heft. Halle, 1908; U. Viviani, Vita, opere, iconografia, bibliografia, Vocabolario inedito delle Voci Aretine e Libro inedito dei «Ricordi» di Francesco Redi. Parte II: Vocabolario di alcune voci aretine fatto per scherzo da Francesco Redi aretino. Arezzo, 1928; A. Schiaffini, Influssi dei dialetti centromeridionali sul toscano e sulla lingua letteraria, nell’Italia Dialettale, IV e V.