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di frate guittone d’arezzo 265

235

Messer Onesto risponde a Guittone che spera trovar perdono
accordando il suo nome ai fatti.


     Vostro saggio parlar, ch’è manifesto
a ciascuno che senno aver desìa,
e ’l cortese ammonir, dal qual richiesto
sono per rima di filosofia,
     5m’ha fatto certo sí ben chiosa il testo,
caro meo frate Guitton, ch’eo vorria
mutar ciò ch’ho da la ragione in presto,
o ver piú seguitar la dritta via.
     Di ch’i’ ringrazio voi; ma ragionando
10dico, ch’ho visto divenir beato
omo non giusto: ciò considerando,
     spero trovar perdon del mio peccato,
lo nome e ’l fatto sí bene accordando,
ch’io ne saraggio nella fin laudato.

236

L’uomo stolto non pensa che per un giorno di bene
va incontro al pianto eterno.


     Omo fallito, plen de van penseri,
come ti po lo mal tanto abellire?
Dignitate, ricchezza e pompa cheri?
soperbia e delettanza vòi seguire?
     5No ti remembra che come coreri
se’in questo mondo pleno di fallire?
morendo veggio par che nascessi ieri:
nulla ne porti e no sai ove gire.
     Or donqua che no pensi en te stessi
10che badi aver un giorno benenanza
per esser mille tristo e tormentoso?
     Come terresti folle che prendessi
aver un punto ben ed allegranza,
per aver planto eterno e doloroso!