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di frate guittone d’arezzo | 229 |
5e non che tu d’ogni meo ben fattore
e vero sanator d’onni meo rio?
e non, con se’, d’ogni segnor segnore,
re d’onni re e bon del tutto e pio?
e non che me chieri far posseditore
10d’onni tuo ben, sí fort’haime ’n desio?
Ed io pur desdegnando e perseguendo,
come tu reo o meo grande avversaro,
e, ch’eo non potea piú, sempre dolendo;
e tu, tradolze meo bon segnor caro,
15pur piacente sempre ème, cherendo,
sí come forte fuss’eo necessaro.
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È pazzo chi pone la sua voglia in amore.
Ahi, como matto è ben senza questione
omo che mette sua voglia ’n amare,
ché tutti soi misteri ’n obria pone.
E’ tanto lo distringe in ciò pensare,
5che doglia e danno sempre han lui stagione,
che ’n mante guise lo face mal trare;
e tutte gioi, che ’n ciò amore oppone,
mister è pur che ’n nòi deggian finare.
Adonque che savere guidal quello
10che d’amare se pena e va forzando,
poi tale acquisto facene per ello?
Ed io che l’ho provato, el raccomando
a cui el piace, ch’io son lui ribello,
merzé de lui, ch’a mal vammi lungiando.