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218 | sonetti ascetici e morali |
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Onore val piú che piacere e pro.
Tre cose son, per che move catono
non bon, siccome bono;
son este tre: onor, pro e piacere.
Mad errore o fallor tal fiat’ha alcono:
5dispregio onor, ragiono,
dannaggio prode, e gaudio ha dispiacere.
E stagione è ch’i’onor propono.
Piacer e pro che sono?
Pur assai (devea minor valere),
10ma quando con saver bene dispono.
Se contra onore e’ sono,
onni pro danno, è noi onni gaudere.
Com’esser po pro ov’è tristezza?
O ver com’allegrezza
15in che coscenza morde e unta rende?
E dove onor se prende,
essere como po dann’u gramezza?
Non gioia e pro prod omo in pregio spende,
ch’omo la dona o vende
20o prest’a prode d’altro o di vaghezza;
nulla piacevilezza
altrui posso ’n me far, se pregi’offende.
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Che cosa chiede da noi razional natura.
Auda chi vole adessa il mio parere.
Che brevemente chere
e voi di noi razional natura?
Vole, dico, che noi amiam savere,
5e procacciarlo avere,
e appresso disio abbiamo e cura