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di frate guittone d’arezzo | 215 |
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Ogni vizio è veleno, ma nessuno è piú micidiale dell’odio.
Sí como giá dissi anche, alcuna cosa
non si po dir dannosa,
disorrata, né laida, u’ non peccato;
vivanda tutta, o’ vizio, è venenosa,
5e gioi onni noiosa,
e onni bon, ch’è ’n el, mal è stimato.
Tutto tanto è reo, quasi gioiosa
onni part’è viziosa,
inver di quello ov’odio è radicato;
10sovente, in vizio catun altro, posa
cosa, ch’è graziosa
a corpo e a podere e cresce stato:
in vizio d’odio corpo, alma, podere,
agio, poso, piacere,
15padre, filii, amici, terra e regna,
legge e usanza degna,
e temporale ed eternal ben, pere.
E ’l suo, e i soi, e sé, e Dio desdegna,
e odia om ch’odio tegna:
20e s’alcun vol vantar crescerv’avere,
tegnal, se ’l po tenere:
sol cresce ’nferno, e demon gaudio assegna.
145
L’eresia è allo spirito come la lebbra al corpo.
Sí come no a corpo è malattia
disorrata né ria,
inver di lebbra, non a spirto è nente
ontosa e perigliosa appo eresia;
5e quanto spirto è via
maggio di corpo, mal fa malamente.