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di guittone d’arezzo | 163 |
48
La donna protesta che non acconsentirá mai a concedergli
ciò che non deve: se ne vada; non gli risponderá piú.
Me pesa assai s’è sí grave el tuo stato;
e s’eo dovesse dar ciò che mi cheri,
con tu prenderlo di’, avacci’accordato
fora per la mia parte, e volenteri.
5Ma perché dar nol deggio, aggiol vietato,
pregando che ne parti el tuo penseri;
e sí consigli Deo me ’n ogne lato,
com’eo fatt’aggio te ’n esto misteri.
Donque te parte; e se di’ che non poi
10mutar la volontá del tuo coraggio,
come mutar donque credi l’altrui?
Or pensa di tenere altro viaggio:
certo sii ben che sta volta è la poi
che d’esto fatto ormai te parleraggio.
49
Il poeta dichiara d’andarsene; amerá altra che lo stimerá,
ed ha giá pensato a qualcuna.
Donque mi parto, lasso, almen de dire
o de farne ’n sembrante alcun parvente;
e guarderomi al meo poder de gire
loco, ove veder possavi nente.
5E piaccia vo per Deo di non soffrire
ch’eo mai v’auda né veggia al meo vivente;
ché morto m’ha lo dilettoso audire
e lo sguardar vostra fazon piacente.
Ma s’eo non audo, né veggio, né membro
10lo gran piacer piacente, amor, de voi,
ch’angel di Deo sembrate in ciascun membro;
forse mo parto e ’ntenderò in altroi,
che m’averá per sí fin com’eo sembro;
e, se mi val, pensat’aggio giá coi.