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di guittone d’arezzo 161

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La donna lo consiglia d’andarsene: è brutta: cerchi altra.


     Consiglioti che parti; e se ’l podere
di’ che non l’hai, creder non l’oso fiore:
ch’eo so ch’amor non t’ha troppo a tenere,
anzi se’ falso amante enfingitore,
     5e dicimi ch’eo peni a dispiacere,
sol per parere d’innamorato core;
ch’opo non t’è: non son de tal parere,
che far potesse de me amadore.
     Parteti e, s’amar voli, ama cotale,
10ched è piú bella troppo ed è tua pare;
non me, che laida son, e non te vale.
     E sappeti che, s’eo dovesse amare,
eo non ameria te, non l’abbi a male,
tutto sie tu d’assai nobile affare.

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Il poeta protesta che la considera piú bella d’ogni altra.


     Lasso, non sete lá, dov’eo tormento
piangendo e sospirando, amor, per voi,
che bene vi parrea piú per un cento,
ch’eo non vo dico, innamorato poi.
     5Ma non vo me crediate for spremento;
e se ben fino amante eo sono e foi,
acconcesi ver me vostro talento;
e se non son, poi dite: amate altroi.
     E se bella non sete, ed eo vi tegno
10piú bella ch’altra assai: perciò provate,
ch’amor mi stringe, piú ch’eo non v’assegno.
     Eo non cher giá che come per me amiate,
ma con re ama un bass’om de suo regno:
a ciò non credo me sdegnar deggiate.

Le rime di Guittone d’Arezzo. 11