Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/158

154 sonetti d'amore

30

... che ha peraltro sortito un mirabile effetto. Il poeta ne è esultante.


     Mastro Bandin, vostr’e d’Amor mercede,
or aggio ciò che tant’ho disiato,
sí che lo core meo non se crede
esser de gioia mai apareggiato,
    5 pensando quanto è ’n lui d’Amor fede,
e quanto è preso el suo servire in grato,
e qual è quella donna en cui el crede,
e com’ha pregio ’l suo ben acquistato;
     per ch’al mondo, de ciò, meo par non regna,
 10considerando ben ciò che par aggio;
e paremevi bene cosa degna.
     Donque se lo cor meo tant’allegraggio
pare non crede, veritate assegna;
ch’è bene, ed esser dea per bon usaggio.

31

Perché chiamerá «gioia» la sua donna.


     Tuttor chʼeo dirò gioi, gioiva cosa,
intenderete che di voi favello,
che gioia sete di beltá gioiosa
e gioia di piacer gioioso e bello:
    5 e gioia in cui gioioso avenir posa,
gioi d’adornezze e gioi di cor asnello;
gioia in cui viso è gioi tant’amorosa
ched è gioiosa gioi mirare in ello.
     Gioi di volere e gioi di pensamento
 10e gioi di dire e gioi di far gioioso
e gioi d’onni gioioso movimento.
     Per ch’eo, gioiosa gioi, sí disioso
di voi mi trovo, che mai gioi non sento
se ’n vostra gioi il meo cor non riposo.