Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
152 | sonetti d’amore |
26
Nei riguardi d’Amore il poeta è in un momento decisivo: o dentro, o fuori.
Amor, mercé, ch’or m’è mister che stia,
ché senza ciò non oso ormai sperare.
Pur mi conven che dentro u di for sia,
ciò è de perder tutto, o d’accattare
5e voi, en me, e la madonna mia;
ed a voi lei en mei è mercé fare.
Donque vi prego, Amor, per cortesia,
che me vi piaccia in voi pur d’acquistare.
Ma se perder n’è bel, perché perd’eo
10e la madonna mia? Tal non è usaggio
d’alcun giusto signore, Amor, per Deo;
ma eo però ver voi non dico oltraggio,
ma soferromi in pace il dolor meo,
e viverò for voi quanto par aggio.
27
Amore desidera per fedele chi l’odia e respinge il poeta che tanto lo prega.
Amore, certo assai meravigliare
me fa de voi ciò che n’adiven mee,
che lungiamente con mercé clamare
v’ho richesto a signor, cert’a gran fee;
5ma quant’eo piú recheo, lor men pare
ch’eo presso sia di voi trovar mercee,
e veggio vo a fedel desiderare
tal, che non vol, e che v’odia e descree.
Donque deritto n’ho, s’eo meraviglio,
10che voglio e deggio e posso esser servente
e, com’eo sia, m’ingegno e m’asottiglio;
e tutto ciò non vale a me neente.
Or no m’è biasmo giá, né me repiglio,
ma prego che miriate ’l convenente.