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114 | canzoni ascetiche e morali |
45del suo poder a largo;
e se alquanto isforza
l’om de valer sua forza
in tutte cose, ben è, sí com’eo viso.
Tener volese como
50la detta dolze via,
ch’envia — l’omo a loco sí piacente?
Di tal guisa, ch’omo
che sia valente e prode,
sí prode, — como dea, si’a la gente.
55Donqua si vol, ch’affatto
(e ciò è tutto fatto)
misura guidi e tegna
ed a’ freni si tegna
e vaglia tanto quanto valer dia;
60ché da poi sí pare
a la gente, si pare
che lo valore avegna
unde venir s’avegna,
per che ciascuno in suo tenor se dia.
65Or mi convene fare
del mantenere saggio,
se saggio — son, per ben finar mio conto.
Ma di sí grande affare
a ver bon porto adire,
70a dire — me converrebbe esser ben conto;
ciò che neiente soe.
Parlo siccome soe;
però non mi riprenda
alcun omo, ma prenda
75e veggia avante piú ch’eo non gli asenno.
Chi vol mantener pregio
guardi ben che dispregio
d’alcuna mala parte
en lui non tegna parte:
80ciò è a far co la vertú del senno.