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112 canzoni ascetiche e morali


non laude amiate alcona;
20perch’io, contra piacer, di ciò rimagno.
     Come non dea voi giá noioso dire
lo vostro onrato car nobele onore,
simel fedele amor che porto voi;
ché non giá stima degno el meo plagire
25ad amico omo dir o a segnore
quale e quanto onor bon ave loi,
ma detti e fatti soi,
quando conven, provar deggian quanto ama.
Ma io, messer, che parva aggio potenza
30e vile onne valenza,
quant’aggio e quale in voi ver bono amore,
non partuir po core:
tenelo in ventre e vol non poi guaimenta;
ma si voi giá talenta
35saver s’io v’amo, voi no me guardate.
Valore è quello che core ad amar chiama,
prende, laccia e innama,
e di quanto valore val, piú piace;
e amor piú face
40piacere, quanto piú ha podestate.

XLIII

L’onore è il massimo bene: bisogna saperlo acquistare e mantenere.


     Sovente vegio saggio,
per lo qual meve pare,
che pare — nulla cosa ad onor sia.
Però l’ho ben per saggio
5chi sovr’ogn’altra cosa
lo cosa — sí in sé, ch’ello lí sia.
E di tutto mio senno
sí dimostro ed asenno