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108 | canzoni ascetiche e morali |
Stregna, stregna — Amor noi sempre fare
20ciò che dritto n’asegna.
O vita vital, per cui eo vivo,
for cui vivendo moro e vivo a morte,
e gaudio, per cui gaudo e son gioivo,
for cui gaudendo onni dolor mi sorte,
25degna, degna — la mia alma sponsare
e farlate tutta degna.
O vero gaudio del mio spirto, gauda
con tutto piacer di te l’alma mia,
sí che tuo viso veggia e tua voce auda
30loco ’ve gaudio tutto eternal sia.
Regna, regna — in me sí che regnare
mi faccia come giusto regna.
Or venite, venite e giocundate,
sponse del mio Signore e donne mie,
35e de tutt’allegrezza v’allegrate,
amando lui de pur cor ciascun die.
Isdegna, isdegna — bon cor ciò che non pare
ch’al suo segnor ben s’avegna.
Tegna, tegna — chi cher pene, penare,
40e a tua danza non vegna.
XL
A Loderingo degli Andalò, a proposito delle di lui tribolazioni.
Padre dei padri miei e mio messere,
fra Loderigo, doglia e gioi m’adduce
grave tanta sor voi tribulazione:
doglia in compassione
5di frate e padre e signor meo savere
che nocimento ha tanto e nullo noce;
ché grave è molto mal, mal meritando,