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104 canzoni ascetiche e morali


Pur laudaria; ma quand’eo miro chee
20laudar deggio valente e car valore,
e quanto e qual de parte onni appare
magno, mirabel, degno,
quasi ismarruto vegno,
e lo vil mio saver teme e dispare.
25 E se dotta lo meo parvo savere
a la faccia del tuo nobel valore,
reprendel chi ben dea fanciul temere
intrare in campo con campion forzore.
E de cui scienza umana ave podere
30che con valenza tua prendesse onore,
che in largo occupa terra e mare
e cielo onne in alto?
Chi ’n lei ten donque assalto,
è, più anche che sempre, in abondare.
35 E perché parva era umana scienza,
e non degno om omo angel laudando,
prese Dio la tua laude in sua potenza,
tuo caro merto degno orrato orrando;
e no in dire, u’ non ben par valenza,
40ma in mirabili fatti essa provando;
ché più fiate augelli te fece onrare
ubidendo e seguendo,
e a morti, surgendo,
la tua cara vertù fece parlare.
45 Oh, quanto quanto e di maniere quante
nei toi gran merti degni onrar pugnoe
in miraculi magni e grazie mante!
E tutto, sembra, lui poco sembroe:
parvo par magno far a magno amante;
50unde orrevel del ciel te visitoe;
non d’angel giá, né d’arcangel, ni pare:
ma di cherubin maggio
magno esser messaggio
da magno a magno dea, sor magno affare.