Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/100

96 canzoni ascetiche e morali


ahi, che dolz’è membrar la pacienza
100e la grande astenenza
e l’ardor de lor gran caritate,
e come al martir gion costanti e feri,
non certo men volonteri
che pover giocolaro a grande dono
105e basso cherco a sua gran degnitate.

XXXV

A Gesú.


 
     O bon Gesù, ov’è core
crudel tanto e spietato,
che veggia te crucciato
e non pianto porti e dolore?
5 O bon Gesù, non è ragion che doglia
(né allegri giammai chi non dole ora),
poi ’ntende la tua dogliosa doglia
e manifesta vedela in figora?
Ahi, come non dole omo o non cordoglia,
10ove dole onni fera creatora?
Piansero, lasso!, le mura
e cielo e terra, ah!, dolore
del bon signor lor mostrando;
noi ne gim quasi gabando:
15tanto è fellon nostro core!
     O ben Gesù, miri catono
quanto è ragion di te doler corale!
Tu primo omo facesti ad onni bono
ricco, franco, sano e non mortale;
20esso, non te pregiando e tu’ gran dono,
a la gran peca sua fu messo a male.
Misero fatto e mortale,
vivendo e morendo a tristore,