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gior parte degli eruditi, dallo Scheraggio, fosso che scorrendo attorno al primo cerchio delle mura andava a sboccare in Arno accanto al castello d’Altafronte, poi palagio dei Castellani, poi residenza dei giudici di ruota, ed ora di proprietà demaniale.
La chiesa di S. Piero Scheraggio, che dava nome ad uno dei sestieri della città, era posta fra via Baldracca e la zecca, oggi incorporata nel fabbricato degli Ufizi. Dopo S. Maria del Fiore era la più grande fra le primitive chiese di Firenze, aveva tre navate, e per la sua architettura era tenuta in un certo pregio. Delle tre navate una le fu tolta nel 1410 per allargar via della Ninna e rimase così di forma bruttissima. Cosimo I, nel 1561, per costruire la loggia degli Ufizi, atterrò la facciata, la canonica ed il campanile che guardavano la loggia dell’Orgagna.
La seconda porta degli Ufizi, cominciando da via della Ninna, servì d’ingresso a questa chiesa fino a che la non fu soppressa nel 1743 e ridotta ad archivio.
Col titolo di S. Piero erano in Firenze diverse altre chiese e per distinguerle bisognò aggiunger loro un altro nome. Così vi furono S. Pier Maggiore, ora distrutta, della quale resta tuttora il portico sulla piazza del Mercatino di S. Piero; S. Pier Cælorum, soppressa nel 1448, serve oggi d’archivio al capitolo del Duomo; S. Pier Buonconsiglio, oggi S. Pierino in via degli Strozzi, fu delle primitive 36 parrocchie fiorentine e continuò ad esser tale fino al 1785, epoca nella quale fu ridotta a semplice chiesa senza cura d’anime; in ultimo oltre diversi oratorii c’era la chiesa di S. Pier Gattolini, fondata nel x secolo, e che era una delle 36 parrocchie. Distrutta da Cosimo I per fare alcune fortificazioni alla città, fu riedificata poco dopo da Ser Umido, ferravecchio, dal nome del quale si chiama tutt’ora S. Piero di Ser Umido.
(4) In questi giorni un comitato composto di egregi cittadini so che sta lavorando per veder di apporre dalle la-