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di queste contese, avvenuta nel 1364, Pierino e Carlo di Baldovinetto Gherardini uccisero Antonio Da Panzano. S’immagini ognuno se dopo cotesto fatto le rivalità fra le due famiglie si accrescessero; fatto sta che temendo si dovesse nuovamente divider la città in due partiti, la Signoria credè bene d’intervenirvi facendo tacer le due parti. Se non che, qualche mese dopo i Da Panzano, che non potevano scordar la morte di Antonio, pensarono ad una vendetta, e Luca, un de’ capi di quella famiglia, sapendo che Carlo Gherardini trovavasi in una sua villa a Montici, vi mandò i suoi sgherri per assassinarlo. Il Gherardini che se ne accorse, fuggì nel campanile di S. Margherita e di costì sostenne una valorosa difesa fino a che stanco, privo di vitto dovette cedere, e gli sgherri vilmente lo trucidarono.

Poco o nulla resta dell’antica architettura della chiesa alla quale i restauri hanno fatto prendere un aspetto affatto diverso. Ultimamente essa era di patronato delle famiglie Gherardini e Niccolini.

Oltre agli accennati ricordi, i colli di Montici, eran celebri anche per le acque termali che sgorgavano da certi massi dal lato di mezzogiorno che dà sulla val d’Ema. Quel che son oggi i bagni di Lucca, quelli di Montecatini, di Casciana, di Rapolano, erano negli antichi tempi i bagni di Montisci, ai quali si recava nella buona stagione una parte della popolazione per provare i salutari effetti di quelle acque benefiche. Ora degli antichi bagni non resta più nulla.

Proseguendo il viale che scende costeggiando il rio Corbolo, si passa accanto a Ricorboli, piccolo villaggio sulla strada che conduce al ponte a Ema pas-