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All’epoca della repubblica, proprio in cotesto punto, un oratorio delle monache di Santa Felicita richiamava gran numero di fedeli attratti dalla divozione per una immagine di Maria che si cominciò a dire esser miracolosa. Tanto si sparse cotesta notizia e tanta fu la venerazione per cotesta immagine che coll’andar del tempo e precisamente nel 1564 si pensò di costruire una chiesa invece dell’oratorio. Però questo pio desiderio non venne effettuato che nel 1616 da Cristina di Lorena e da Cosimo II de’ Medici che alla chiesa aggiunsero poi un convento per i monaci di S. Bernardo di Francia.

Cristina di Lorena aveva tanta simpatia per questo luogo, e tanta venerazione per la miracolosa immagine, che fece fare appositamente una porta nell’antica torre del Mascherino e così, venendo dal giardino di Boboli, per quella si recava tutt’i giorni ad orare nella chiesa della Pace.

Sotto Napoleone I, all’epoca della soppressione dei conventi, anche quello della Pace subì la sorte comune e fu in seguito ridotto ad abitazioni private. Uno de’ punti più pittoreschi de’ contorni dove gli artisti trovavano da comporre un bel quadro, da posar la loro fantasia, era la vecchia e ripida strada che costeggiando la cinta delle mura passava di sotto al bastione di Boboli e di là portava a porta S. Giorgio. Lì proprio sotto il bastione c’è un bel prato piuttosto spazioso ed ombreggiato da alberi annosi, sotto ai quali sono state fatte tante merende, tanti discorsi e passate tante ore piacevoli. Il prato poi serviva mirabilmente anche al giuoco del pallone ed io ci ho visto delle allegrissime brigate di giovani artisti che