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74 | i dintorni di firenze |
La chiesa della Badia a Ripoli fu un giorno, come la maggior parte di quelle monastiche, ricca assai di opere d’arte; ma le più interessanti vennero trasferite nelle gallerie dopo la soppressione francese, sicché oggi non si trovano più che pochi resti d’un cospicuo patrimonio. Al secondo altare a destra è un quadro costituito da due differenti dipinti: nella parte superiore è un Crocifisso fra due angeli di Nicodemo Ferrucci, in quella inferiore sono raffigurati i Santi Giovan Battista, Giovan Gualberto, Bernardo degli Uberti e Michele Arcangelo che il monaco e pittore vallombrosano Alessandro Davanzati copiò dal quadro d’Andrea del Sarto esistente nella galleria dell'Accademia. Nella cappella a destra dell'altar maggiore sono due quadri di Benedetto Veli rappresentanti Cristo mostrato al popolo e la Flagellazione; il ciborio oggi tabernacolo per l’olio santo è un elegante lavoro di scultura in pietra del xv secolo. L’oggetto più importante posseduto dalla chiesa è però un banco di sagrestia con postergale, ricco ed elegantissimo lavoro d’intaglio e d’intarsio in legno con lumeggiature a oro, opera di artefice fiorentino del xv secolo che porta gli stemmi delle famiglie Pitti e Nasi le quali forse lo regalarono ai monaci. Nelle pareti della sagrestia sono le mezze figure dei santi e beati dell’ordine Vallombrosano, dipinte a fresco nel 1585 da un artista seguace del Pòccetti.
Monastero della Badia a Ripoli. - Istituto delle Suore della Provvidenza. — Dopo la soppressione francese la parte del monastero che era situata a sinistra della chiesa e corrispondeva lungo la Via Aretina, venne destinata ad uso di canonica parrocchiale, mentre tutto il resto, e si può dir la maggior parte del grandioso edifizio, che comprendeva il Palazzo Generalizio, l’infermeria, il refettorio, la biblioteca ecc., fu venduto alla famiglia Piccardi. In una parte di questi locali ebbe residenza il Comune di Bagno a Ripoli fino a che, acquistato il palazzo o villa de’ Niccolini al Bandino, non potè trasferirvisi. Più tardi, nel 1867, aprirono in questo locale una scuola per le giovanette le Monache Addolorate e ad esse succedettero le Monache della Provvidenza istituite nel Belgio, le quali acquistato nel 1886 l’antico locale monastico vi aprirono un educatorio-