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barriera di s. niccolò | 73 |
civescovo di Firenze, come giudice delegato della curia romana, non la risolse dichiarando nulli i diritti affacciati.
Ma usciremmo fuori dei limiti imposti dal nostro lavoro volendo tener dietro anche alle più rilevanti fra le memorie della Badia che si chiudono colla soppressione avvenuta nell’anno 1808 e preferiamo occuparci di ciò che più specialmente si riferisce alla chiesa ed alla sua importanza artistica. Nella sua struttura generale essa non ha subito trasformazioni radicali, perchè l’ampiezza del fabbricato è quella originaria, come originaria è la sua forma a croce latina. Le alterazioni sostanziali avvennero nella parte decorativa e nello spostamento del suo piano, reso necessario dal naturale rialzamento del suolo vicino e dai pericoli continui delle inondazioni dell’Arno. In origine la chiesa, per quanto d’una sola anziché di tre navate, aveva i caratteri proprj delle prime basiliche latine, divisa in diversi piani secondo lo imponeva il rito, colla confessione o cripta e sopra di essa la tribuna o presbiterio. Rialzato dunque il piano per le indicate ragioni, fu necessario sopprimere le tre scalette che davano accesso alla cripta la quale fu abbandonata e riempita di terra; ma eravamo a’ primi del xvii secolo, quando la vecchia arte era divenuta incompresa e disprezzata, sì che si volle compiere in modo radicale l’opera di trasformazione; così si coprì con una volta la tettoja di legnami dipinti, si aprirono più ampie finestre, si addossarono alle pareti pesanti altari e si rivestirono d’intonaco le mura esterne della chiesa, del campanile ed alla facciata si addossò un portico.
Però in tempi successivi qualche miglioramento fu introdotto nelle condizioni dell’edifìzio, perchè nel 1746 si vuotò nuovamente la cripta e la si rese accessibile, talché oggi abbiamo un interessante esempio di più di questa parte essenziale delle chiese di antichissima origine. Più efficaci, allo scopo di restituire l’interesse artistico all’edificio, furono i restauri eseguitivi nel 1892 sotto la direzione dell’Ufficio dei Monumenti, perchè in cotesta occasione si liberarono le mura esterne dall’intonaco, si riaprì l’occhio sulla facciata e si rimesse l’elegante campanile a torre sormontato da svelta guglia al carattere primitivo.