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barriera di s. niccolò 61

alla porta è un’antica croce dipinta, lavoro di maniera Giottesca ed al primo altare a sinistra è una tavola rappresentante Cristo condotto dinanzi a Pilato dipinta da Santi di Tito . Nel coro sono state ora collocate le due tavole che stavano nell’oratorio di S. Eugenio a Pugliano. La prima di forma cuspidata rappresenta l’Annunziazione ed è della maniera d' Agnolo Gaddi; la seconda, che era l’ancóna dell’altare, è a forma di trittico ed ha nello scomparto centrale l’Ànnunziazione, mentre nei laterali sono i santi Eugenio, Benedetto, Giovan Battista, Niccolò di Bari. E una delle opere più tarde della scuola di Giotto e reca in basso questa iscrizione: Tpre Abatise Haterine de Castigliocio MCCCCXXX.

Da Rosano si partono diverse strade che svolgendosi per la pendice de’ colli conducono a Samprugnano ed a Volognano.

Chiesa di S. Martino a Samprugnano già Prugnano. — Sull’alto del poggio pittoresco che coperto un giorno di selve, oggi ricco di vigneti, prospetta la valle dell’Arno collegandosi cogli altri vicini poggi di Miransù, di Castiglionchio e di Volognano sorge questa chiesa che è d’origine antichissima. Ma della sua primitiva costruzione oggi serba ben poche tracce. La località si diceva in origine Prugnano e la chiesa il Santo a Prugnano donde derivò poi il nome di Samprugnano.

Di questa chiesa si hanno ricordi fino dal xi secolo e dal secolo successivo in poi appare dai documenti com’essa fosse di patronato della Badessa e delle Monache di Rosano le quali ne nominavano i rettori. Col consenso dei Vescovi di Fiesole le monache di Rosano nel 1472 riunivano a questa la parrocchia di S. Eugenio a Pugliano ed i beni delle due chiese incorporavano fra quelli del monastero. La chiesa non possiede opere d’arte degne di considerazione.

Sul colle di Samprugnano ebbero fin da tempo remoto possessi di ville e di poderi due antiche famiglie i Del Garbo ed i Rittafè o Bastari.

Nel popolo di Samprugnano esisteva un tempo un oratorio di S. Andrea che nel 1363 troviamo esser di patronato dell’Abate di Candeli.