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barriera di s. niccolò 59

fra la via di Rosano e l’Arno apparivano colla loro massa bruna e severa le mura cadenti d’un vecchio fabbricato. Lo chiamavano il Palazzaccio e la gente de’ luoghi vicini contemplava con un senso di paura i resti di quella squallida dimora a proposito della quale si ripetevano strane e superstiziose storielle. Ora però le mura pericolanti sono state risarcite, le ampie tettoje cadute, rinnovate e l’edifizio ha ripreso il carattere di un solido palazzo medievale. In origine fu infatti un palazzo di campagna, uno fra tanti altri che la potente famiglia de’ Cerchi possedeva in questi luoghi dirimpetto a quelli de’ Donati suoi rivali. Nel 1427 apparteneva ancora a’ Cerchi e precisamente ad Antonio di Torrigiano; ma poco dopo, nel 1457, il palazzo di Pian di Pugliano era passato in proprietà degli Arnoldi, un’antichissima famiglia del popolo di S. Piero Scheraggio. Verso il 1534 dagli Arnoldi pervenne in una famiglia Billi e Agnoletta d’Antonio lo portò il 1552 in dote a Bartolommeo Bombelli. Da Antonio Bombelli lo comprò nel 1599 Antonio di Vincenzo Magalotti e Orazio di Filippo lo rivendè nel 1642 ai Castelli, uno dei quali, Ottavio lo lasciò in eredità alla madre Lisabetta Marucelli. I Marucelli possedettero questi beni lino alla loro estinzione.

Oratorio di S. Eugenio a Pugliano o Rosano. — E un piccolo fabbricato di carattere assai antico che sorge isolato in mezzo al Piano di Rosano. Ha le mura a filaretto di pietra e la tettoja a cavalletti. Fu in antico parrocchia dalla quale dipendevano il monastero e le vicine case e fu costantemente di patronato dell’Abbadessa di Rosano. La parrocchia venne soppressa nel 1472 e riunita a quella vicina di S. Michele a Samprugnano della quale l’oratorio restò un annesso.

Erano in quest’oratorio due pregevoli dipinti in tavola che per ragioni di sicurezza sono stati trasferiti nel 1906 nella chiesa della SS. Annunziata di Rosano.

Della remota antichità di questa chiesetta si ha ricordo in un documento del 1092 dal quale risulta come l’abate di S. Eugenio a Pilasiano nel territorio di Siena ne facesse donazione alle Monache di Rosano.