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barriera di s. niccolò 31

Cambio di Niccolò Salviati possedeva Montauto nel 1427 e nel 1571 a dì 3 Luglio un altro Cambio, di Tommaso lo lasciava in eredità alle figlie maritate a Pier Filippo Acciajoli ed a Messer Filippo de’ Nerli. Nelle divise toccò a Gostanza moglie dell’Acciajoli ed in casa Acciajoli restò il possedimento fino a che, il 1° Agosto 1620 l’ereditava Maria di Donato Acciajoli moglie di Tommaso Guadagni. Nel 1726 Pier Maria Spagni lo ricevette in pagamento di crediti dal Marchese Ottavio di Pier Antonio Guadagni ed i successori di lui ne restarono padroni fine al secolo decorso nel quale l’acquistavano i Marchesi Tolomei Baldovinetti. Da questi passava recentemente in eredità nei Conti Blasi Foglietti i quali ricostruivano quasi del tutto la villa che fino a pochi anni addietro conservava ancora una vecchia torre e tracce della sua remota costruzione. Attorno alla villa sussistono ancora alcuni tratti delle robuste mura del forte castello de’ Compiobbesi.

Oratorio di S. Jacopo a Montauto. — A piè del cassero del castello, chiusa fra la cinta esterna delle mura castellane, era la chiesa di S. Jacopo. Fu in origine la chiesa interna del castello e per il corso di varj secoli fu anche parrocchia di patronato dei Compiobbesi.

Ridotta in condizioni rovinose, fu annessa alla chiesa di S. Romolo a Villamagna fin dal xiv secolo e nel secolo successivo i Salviati la riedificarono, vi apposero i loro stemmi che tuttora vi rimangono e la decorarono di affreschi. All’altare esiste un pregevole dipinto della maniera di Lorenzo di Credi rappresentante la Vergine e S. Giuseppe che adornano il bambino Gesù; in basso vi sono gli stemmi Salviati e Corsini. L’oratorio conserva tuttora il severo carattere delle chiesette medievali ed ha sopra la facciata un caratteristico campanile.

La Casellina o il Poggiolo. - Villa Corticelli. — La villa non è di origine antichissima, perchè in antico esisteva in questo luogo soltanto una casa da lavoratore appartenente ad una famiglia di contadini. Giovanni di Francesco Gucci del Gonfalone Ferza la comprava nel 1574 da un Gherardo di Giovanni da Villamagna; ma due anni dopo venne a morte ed il possesso fu acquistato