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barriera di san niccolò | 15 |
in possesso di un podere e di una casa al Ponte di Rimaggio per eredità del marito e per resto della sua dote. Nel 1427 la casa da signore apparteneva ai Guardi da Montelungo, detti anche, per ragione del loro stemma, i Guardi del Cane. Fu di loro fino al 21 Giugno del 1621, giorno nel quale la venderono a Lorenzo di Bastiano Marti mugnajo. Nel 1629 i beni di cotesto mugnajo erano stati sequestrati dagli ufficiali dell’Abbondanza che li rivendevano al cav. Amerigo Marzi-Medici, i successori del quale l’ebbero fino alla loro estinzione.
La Massa. - Villa Socini. — Sulla riva pittoresca dell’Arno, difaccia alle antiche Gualchiere, dette del Girone, a causa dell’ampia voluta che il fiume descrive passando fra i colli di Candeli e di poggio di Monte Girone, sorge questa villa che conserva in parte le tracce della sua antichità. Fu infatti fra i più antichi e più importanti possessi che la famiglia Giraldi ebbe in queste località. Codesta famiglia ricca e potente che gli storici dicono originaria del Portogallo ebbe una predilezione grandissima per questa villa e per il possesso annesso, il più antico forse fra i molti beni che aveva attorno a Firenze. Ed è tanto vero questo fatto che Giovanni di Niccolò, costretto a dar la villa della Massa in dote alla figlia Francesca moglie di Yieri Riccialbani, si affrettava poco dopo, il 3 Dicembre del 1544, a ricomprarla da lei. All’estinzione della famiglia tutti i beni di essa, passarono nel 1753 insieme al cognome alla famiglia Pecori la quale anche a’ primi del secolo da poco trascorso era tuttora proprietaria del possesso di Candeli.
La Buca o il Ghiareto. - Villa Hombert. — Dalla sua situazione nella parte più bassa della vallicella del Rimaggio e dalle ghiaje di quel torrente che nelle sue rapide piene invadevano i campi limitrofi, deve cercarsi l’origine del nome di quest’antica casa da signore che fin dall’origine appartenne con altri beni vicini alla famiglia Giraldi. Fu sempre dei Giraldi e nel 1753, all’estinzione della famiglia, passò per eredità nei Pecori. La Contessa Teresa Pecori Suares lasciò questi beni al figlio cav. Anton-Francesco del Senatore cav. Francesco Bartolini Bai-