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80 | i dintorni di firenze |
fìgli di primo letto Gregorio e Antonio di Jacopo Bracceschi. E questi il 2 dicembre del 1665 rivendevano la proprietà alla Contessa Maria Paola Del Bufalo moglie di Lorenzo Niccolini. Dopo quest’epoca la casa, o forse parte di essa, figura in possesso dei Rettori della Cappella della Concezione i quali la concessero anche a livello nel 1831 alla famiglia Daddi. Cessati i vincoli livellari, il vecchio palazzo dei Melimi acquistato nel 1857, diveniva nel 1865 libera proprietà del Cav. Pietro Procacci distinto cultore di cose d’agraria.
Proseguendo la via vicinale che sale ripidamente sull’alto del Poggio di Ripoli, si trova:
Belvedere o xvi. - Villa e casa Giorgetti . — Sull’alto del colle ridente che chiude da un lato il Piano di Ripoli e lo divide dall’ubertosa valle dell’Ema, è questo vecchio fabbricato al quale lo splendore della posizione giustifica il moderno nomignolo di Belvedere. La storia de’ suoi antichi passaggi è breve, perchè nel xiii secolo apparteneva ai Malispini e fino al 1764 restò in proprietà dei loro consorti e successori i Giacomini Tebalducci. A questi sottentrarono nell’eredità i Michelozzi-Giacomini che nel 1845 vendevano il podere di Belvedere e la vecchia villa ridotta ad uso rurale, alla famiglia Fanfani di Rovezzano. Dopo diversi passaggi la proprietà di questi beni perveniva nel 1886 per compra nei proprietarj attuali.
Di fianco alla chiesa di S. Pietro a Ripoli move dalla via Aretina la Via della Pieve che attraversando il piano che si spinge fin sulla riva dell’Arno, collega diverse strade secondarie lungo le quali si trovano diversi edilìzi d’antica origine.
Si può dire che questo è il centro di quel Piano di Ripoli che dette nome ad un vasto comune e che fu celebrato fin da tempi lontani per la feracità dei suoi campi, nei quali prosperavano ogni sorta di piante fruttifere, talché esso venne giustamente chiamato il pomajo di Firenze.
Rogo Gentile o il Pino. - Casa Baracchi . — Fu casa da signore e dell’antico suo uso si veggono le tracce nella grandiosità e nell’eleganza della costruzione. Era in ori-