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BARRIERA DELLA QUERCE. 79

il Vasari, avevano dipinto in alcune stanze Buono, Buffalmacco, Nello e Calandrino. L’esistenza appunto nella villa di resti di affreschi di antica maniera, potrebbe avvalorare la supposizione, in luogo di documenti che non abbiamo rintracciati. Di certo sappiamo che a’ primi del quattrocento la casa da signore era de’ Gaddi, la famiglia dei celebri pittori fiorentini, e che nel 1427 apparteneva ad Agnolo di Zanobi Gaddi. Gli ampliamenti e gli abbellimenti della villa di Camerata sono tutti dovuti a quella famiglia che nell’esercizio del commercio accumulò grandi ricchezze. Nelle condizioni attuali, essa fu ridotta da Niccolò di Sinibaldo gran protettore delle arti, amico di letterati e d’artisti, che nel suo palazzo di Firenze raccolse una celebre galleria ed una biblioteca andate pur troppo in gran parte disperse. Ed a tempo di Sinibaldo la villa della Fonte all’Erta fu asilo ospitale della nobiltà più eletta e di quanti erano uomini d’ingegno e di cultura a Firenze. Il ramo diretto dalla celebre famiglia venne a mancare nel 1748 colla morte del Marchese Sinibaldo di Piero il quale lasciò erede degli averi e del nome Gaspero di Lorenzo Pitti e il Cav. Cosimo del Senatore Piero Antonio Pitti. La villa toccò nelle divise a Gaspero Gaddi, già Pitti che nel luglio del 1770 la vendeva al Marchese Filippo Ponticelli di Parma. Poco dopo, l’auditore Francesco Rossi, giudice della Camera di Commercio in possesso della quale erano i beni Ponticelli, vendeva la villa di Camerata a Niccolò d’Antonio Gondi ed i Gondi la possedettero fino al secolo decorso. Modernamente fu dei Conti Pasolini da’ quali passava per ragioni dotali nei Conti Rasponi delle Teste che sono oggi i fortunati proprietarii di questo delizioso soggiorno.

Nel possesso dipendente dalla villa Rasponi erano due antiche ville ridotte a case coloniche.

La Castellina. — Ai primi del XV secolo era casa da signore dei Gaddi e segui le vicende della villa principale.

Canali. — Nel 1427 era dei Panciatichi, poi nel 1470 passò ai Martelli e da questi nel 1618 ai Passignani che l'unirono ad altri beni che possedevano qui attorno. Nel 1701