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78 I DINTORNI DI FIRENZE.

verso il piano di S. Gervasio, si estendeva in antico a tutta la collina compresa fra il torrente Affrico ed il Mugnone, limitato a tramontana dal piccolo altipiano sul quale sorge la chiesa di S. Domenico ed a mezzogiorno dal piano attorno a Firenze. D'onde quel nome avesse origine è dubbio, nonostante che gli antichi eruditi abbiano tentato di farlo derivare da Camarte, da Campo Marzio e da un opera Concamerata o, come si direbbe, da una grandiosa volta esistita in questo luogo fin da tempo degli etruschi o de’ romani. Ma in mezzo a tante controversie, a tante discussioni ed a tanti pareri incerti, dubbi e contradittorj sarebbe difficile determinare con sicurezza l'esatta etimologia ed è meglio contentarsi di sapere che del nome di Camerata si hanno tracce lino nei documenti del XII e XIII secolo.

Al nome generico di Camerata si trovano pure uniti ed alternati pure il nomignolo di Monte ed anche Ormonte che più specialmente apparteneva alla parte più orientale della collina fra S. Domenico di Fiesole e la località chiamata Fonte all’Erta e l’altro nomignolo di Forbici che da una villa si trasmise all’estremo lembo del colle fra la Querce ed il fosso di S. Gervasio.

La collina di Camerata, per le sue naturali bellezze, per la lieve inclinazione delle strade che vi conducono e l'attraversano, per la sua vicinanza a Firenze, fu fin da tempo lontano un luogo preferito di villeggiatura ed un gran numero di famiglie, fra le più ricche e più potenti, vi edificarono le loro ville delle quali procureremo di evocare i ricordi, additandole fra le tante che popolano ancora questi colli ubertosi e ridenti.

Fonte all'Erta o Camerata. - Villa dei Conti Rasponi. Sull’estrema punta del colle di Camerata che sporge verso il piano di S. Gervasio, sorge framezzo agli alberi rigogliosi di un vaghissimo giardino il grandioso ed elegante fabbricato cinquecentesco di questa villa che per la situazione sua e per i suoi adornamenti è da annoverarsi fra le più belle de’ nostri dintorni. Una villa grandiosa esisteva certo fin da tempo remoto in questa località e forse fu quella villa di Niccolò Cornacchini, dove, secondo