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76 | I DINTORNI DI FIRENZE. |
bigia. Fra le cave in esercizio, che sono oltre 40, la più interessante, anche per l’effetto pittorico che presenta, è quella detta delle Colonne, appunto perchè da essa sono state estratte le colonne per la fabbrica degli Uffizj e per numerose chiese e palazzi di Firenze Questa industria del cavare e lavorare le pietre dà continuo lavoro ad un numero rilevante di operai delle vicine località.
Dalla Barriera della Querce, move la Via delle Cento Stelle, un giorno umile e solitaria, oggi fiancheggiata da moderni ed eleganti edifìzj.
Essa conduce direttamente alla
Chiesa dei SS. Gervasio e Protasio. - D’origine antichissima, questa chiesa non conserva ora nemmeno le tracce della sua remota costruzione. Francesco Cionacci scrive di aver letto in un libro di Giovanni Fabbri ministro dell'Opera e guardaroba di S. Maria del Fiore, il ricordo seguente:
«A S. Cerbagio è nella parete della chiesa un S. Zanobi dipinto et a sotto alcuni quadretti entrovi miracoli e nell’ultimo vi è dipinto la fabbrica di detta chiesa con l’iscrizione che dice che S. Zanobi la fece di suo, cioè questa chiesa la fece fare S. Zanobi di suo». Ora nè il ritratto di S. Zanobi, nè l’iscrizione esistono e nessun documento autentico sta a convalidare o smentire la notizia riportata dal Cionacci, secondo la quale l’erezione della chiesa sarebbe avvenuta nel 395. Ciò è però inattendibile e serve a dare un carattere favoloso al ricordo citato. L’iscrizione si dice venisse tolta nel restauro generale della chiesa avvenuto nel 1786; ma in luogo di essa si legge nel coro un distico latino che press’a poco dice la stessa cosa. La chiesa di S. Gervasio, o S. Cerbagio, come era detta in antico, vuolsi fosse un tempo collegiata con canonici, ridotta più tardi a semplice prioria. Minacciando rovina, essa venne, come abbiamo detto, restaurata o meglio rifatta quasi del tutto nel 1786 a spese del Granduca Leopoldo I. Antichissimo è il campanile di forma ottagona su base quadrata a similitudine di quelli esistenti specialmente in antiche pievi del Mugello; ma lo strato d’in-