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BARRIERA DELLA QUERCE. 71

nel 1595, poi i Ticciati nel 1631, ebbero successivamente questa villa comprata nel 1739 dai Mormorai Della Sbarra che insieme ad altri beni vicini la lasciarono ai Baldi della Scarperia.

Il Ciliegio. - Villa Benni. — Il nomignolo della villa deriva dal cognome della famiglia Del Ciliegia che la possedeva ai primi del xv secolo e ne fu padrona per due secoli successivi. Per ragioni di fidecommisso, all’estinzione dei Del Ciliegia il possesso andò nel 1678 indiviso nelle famiglie Salvetti, Forti e Bardini che nel 1701 lo vendettero a Pier Francesco Mormorai. Come gli altri beni de’ Mormorai, andò questa villa in eredità ai Baldi Della Scarperia da’ quali la compravano nel 1855 i Frati di S. Croce. Alla soppressione, cadde in possesso del Demanio che nel 1868 l’alienò al cav. Luigi Pozzoli.

Majano. - Villa Westbury. — Graziosa villa che ha al pianterreno una elegante loggia. Era una delle case che fin da tempo lontano la famiglia Valori possedeva su questi colli e come le altre, a causa della ribellione di Francesco di Niccolò, fu confiscata dal Duca Cosimo il quale ne fece dono a Lorenzo di Andrea Pagni Bordoni. La villa fu da lui riedificata nel 1552 e costituita in dote alla commenda di S. Stefano che nel 1569 venne assegnata a Michelangiolo Orlandi suo nipote. Dagli Orlandi la comprarono i Monzecchi nel 1643 e nel 1717 le Monache di S. Martino a Majano. Nel 1862 l’acquistava dai Catanzaro, che la possedevano fino dal 1816, il sig. Temple Leader.

La Querce. - Villa Covoni-Girolami. — Col nome della Querce e più precisamente della Querce a Majano è indicata quella parte della collina che dal villaggio di Majano scende verso Coverciano e S. Martino a Mensola. Questa villa fu a’ primi del XV secolo degli Arrighi dai quali passò nel 1550 per eredità in Maria di Niccolò Del Pugliese la quale la lasciò ai nipoti Antonino e Dianora Canigiani. Da loro andò in possesso dello Spedale degl’innocenti e da questo la comprava nel 1653 il Senatore Marco di Francesco Martelli, cedendola poi in permuta a Ferdinando d’Andrea Del Frate. Francesca ve-