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60 I DINTORNI DI FIRENZE.

e più specialmente verso coloro che dovendo passare per le vie deserte e per i sentieri che attraversano questi luoghi coperti di fitte selve, erano costretti al pagamento di diritti arbitrarj di pedaggio e spesso a crudeli spogliazioni.

La Signoria di Firenze, che non poteva subire nel suo contado la prepotenza di questi come d’altri orgogliosi signorotti che si credevano lecito l'esercizio d’ogni autorità e d’ogni arbitrio, ordinò alle sue milizie di abbattere o di smantellare una quantità di castelli e di case turrite che offrivano un comodo e sicuro asilo a tal gente facinorosa ed irrequieta.

Castel di Poggio fu uno di questi.

Dagli spogli del Senatore Carlo Strozzi, si rileva come il comune nel 1348 facesse disfare Castel di Poggio dei figli di Messer Francesco Del Manzecca. La distruzione però non fu completa, poiché il palazzo restò in piedi e nel 1469 passava dal dominio del Del Manzecca in quello degli Alessandri che ebber cura di farlo riparare e di renderlo più comodo e decoroso, restaurando anche l’oratorio che era adorno di affreschi della scuola giottesca.

Passò Castel di Poggio nel 1625 ai Girolami che nello stesso anno lo cedettero ai Buonaccorsi.

Falliti i Buonaccorsi, il palazzo colle annesse terre, fu venduto dal tribunale di Mercanzia ai Marucelli che, estinguendosi nel 1782, ne lasciarono padroni i Brunaccini. Nel 1829 lo compravano i Mantellini e nel 1855 i Casini dai quali è pervenuto nei Forteguerri di Pistoja che lo posseggono tuttora.

Castel di Poggio ha ancora alcuni brani della sua cinta di mura, due o tre corpi di fabbrica maestosi e la torre che era munita di un ballatojo merlato, distrutto, con danno della bellezza dell’edifizio, non son molti anni. L’antica cappella nell’interno del castello è stata ridotta ad altri usi, ed i suoi affreschi giacciono ancora in stato di abbandono.

Cappella del Romito. — Alla base del risalto di monte sul quale sorge Castel di Poggio, è una cappellina che fin da tempo lontano apparteneva ai proprietarj della vi-