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BARRIERA SETTIGNANESE. | 55 |
Additeremo le opere d’arte di maggiore importanza che adornano questa chiesa. Sull’altar maggiore: è un ancona grandiosa divisa in varj scompartimenti nei quali sono rappresentati: la Vergine col bambino Gesù, S. Maria Maddalena, S. Niccolò, S. Caterina martire, S. Giuliano S. Amerigo d’Ungheria, S. Martino, S. Gregorio papa, S Antonio abate e il committente Amerigo Zati. Nel gradino sono varie piccole storie. L’ancóna è stata costantemente attribuita a Bernardo Orcagna. Ma se appartiene alla maniera di questo maestro, non può essere opera di lui che morì nel 1365, mentre essa porta la data 1381. Nella cappella dei Gherardi è un Annunziazione attribuita a Giovanni Angelico; nella cappella dei Betti è una Madonna fra le Sante Marta ed Orsola della maniera di Agnolo Gaddi; in quella Berti-Ubaldini una tavola colla Madonna fra S. Francesco, S. Giovanni Battista, S. Maria Maddalena e S. Chiara di Neri di Bicci ed in quello de’ Cecchini un’altra tavola colla Madonna, S. Andrea e S. Sebastiano attribuita a Cosimo Rosselli, ma che è piuttosto di uno scolaro di lui. Di forme e di fattura elegantissima del XV secolo sono due ciborj e pregevole è pure il banco intarsiato della sagrestia cogli stemmi della famiglia Betti da Corbignano.
Il campanile del XV secolo è di pregevole architettura.
Monastero di S. Martino a Mensola. - Oggi Canonica e Villa Baldasseroni. — Le notizie che abbiamo brevemente riassunte intorno ai ricordi storici della vicina chiesa, valgono anche per il monastero. Sede dapprima di pochi monaci benedettini, passò nell’XI secolo a delle monache dello stesso ordine che erano sottoposte all’Abate della Badia Fiorentina. Nelle memorie del monastero è ricordo di ribellioni e di scandali commessi dalle monache, in guisa che esse ebbero a patire la carcere nello stesso convento e la scomunica. Nel 1450 il monastero era ridotto quasi deserto ed in stato rovinoso, sicché venne soppresso. I monaci della Badia, restati padroni del monastero, concessero parte dei locali al parroco ed allivellarono il rimanente.
Oggi l’antico convento è occupato in parte dalla canonica ed in parte è ridotto a villa che fu nel XVI secolo