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BARRIERA SETTIGNANESE. 41

secolo agli Zati. Per dote passò nel 1653 nei Lippi dai quali pochi anni dopo fu venduta agli Strozzi.

Buonriposo o Corbignano. Villa Browne— Ebbe in questo luogo case e podere Boccaccio di Chellino da Certaldo, padre di Messer Giovanni, come risulta da un contratto di vendita fatta nel 1336. Ai primi del quattrocento la casa da signore apparteneva alla famiglia Del Rimba che nel 1472 la vendeva agli Zati. Andò nel 1570 per eredità nei Bettoni,poi nel 1588 nei Benedetti e nel 1618 la comprò la famiglia Berti, detta dipoi de’ Berti Da Vicano che la possedette fino al secolo scorso.

Oratorio della Madonna del Carro. — In origine era un tabernacolo o maestà dove si venerava un’immagine della Vergine col bambino, modellata in terracotta invetrata da Andrea Della Robbia. Il sacerdote Matteo di Domenico Berti con testamento del 1695 fece erigere invece del tabernacolo un oratorio che esiste tuttora. Non vi si vede più l’antica immagine Robbiana, perchè trenta anni addietro venne dal proprietario venduta e sostituita con una imitazione.

Oratorio del Vannella. — Anche quest’oratorio dipendente della parrocchia di Settignano era in origine un tabernacolo o maestà stradale. Contiene un interessante affresco raffigurante la Presentazione di Maria al tempio. Era attribuita tradizionalmente a Fra Filippo Lippi. Però secondo l’Horne ed il Berenson, si tratta invece di un opera del Botticelli.

Il Fossataccio. - Casa Romanelli. — Dalle ricerche eseguite nei vecchi catasti, questa casa, che conserva le tracce della sua vetustà, risulta essere stata la culla del più grande fra gli artisti settignanesi, Desiderio di Bartolommeo detto di Ferro o Geri, più noto col semplice nome di Desiderio da Settignano; e difatti una lapide in onore di quell’insigne artista fu a cura di un comitato apposta in questo luogo. Fu un tempo casa da signore e la possedette la famiglia Mormorai dalla quale passò nei Doni.

Careggi o il Romituzzo. - Villa Westbury. — È tuttora ad uso di villa e fu degli Usimbardi, poi degli Alessandri che nel 1547 la venderono ai Del Pace. Dopo diversi