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360 | I DINTORNI DI FIRENZE. |
tissimo e nel 1577 passò per compra nei Pasquali. Ai Pasquali, che furono devotissimi di casa Medici, si deve certo la collocazione sulla facciata del palazzo di uno di quei grandi stemmi Medicei che non indicavano possesso, ma significavano atto di onoranza e di omaggio verso i Sovrani. I Pasquali convertirono il palazzo della Torre in casa da pigionali, la quale fu per un notevole periodo di tempo della famiglia Papini dalla quale passò agli Orsini.
Brozzi. - Villa Aruck-Nissim. — Quest’antico palazzo conserva alcune parti di molto interesse artistico. Sulla facciata è l’antica loggia, oggi murata, con eleganti colonne; il cortile ha un portico con colonne di granito e capitelli di pietra di squisita fattura: in uno di essi spiccano insieme ai fogliami diverse teste di tutto rilievo. Sono lavori oltremodo caratteristici del XIV secolo. A chi appartenesse in origine questo palazzo non è facile determinare, mancando nell'edifizio stemmi contemporanei alla costruzione. Nel 1427, all’istituzione del catasto, spettava per metà ad Antonio di Ser Luca Franceschi e per l'altra metà a Bartolommea Franceschi vedova di Benedetto Federighi. Restò nella famiglia Franceschi fino a’ primi del xvi secolo in cui passò nei Bonaccorsi del Lion d’Oro. Nel 1602 pervenne negli Arrighi e nell’anno stesso in Cosimo Pasquali. I Pasquali, che a poco alla volta avevano acquistato gran parte delle case del borgo di Brozzi ne fecero centro della loro vasta fattoria. Dai Pasquali andò nei Capponi e questi nel 1800 lo vendevano ai Mori-Ubaldini che assunsero il cognome di Alberti e da loro l'acquistavano i proprietarj attuali nel 1829.
La Madonna del Pozzo. — A metà del borgo di Brozzi è un piccolo oratorio nel quale si conserva un’antica immagine a fresco della Madonna che è oggetto di speciale venerazione. L’oratorio fu restaurato nel XVII secolo a spese della famiglia Bonsi della Ruota della quale vi si veggono gli stemmi.
Forse doveva sorgere presso quest’oratorio un antico Spedale di S. Lucia del quale si hanno antiche memorie. Era di patronato dei Cavalcanti e dava ospitalità ai pellegrini ed ai malati, con due letti.