Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/402

348 I DINTORNI DI FIRENZE.

Seguiremo frattanto la prima delle due strade.

Tabernacolo. — Al principio della via dell’Ormannoro, a sinistra di chi muove dalla Piazza di Peretola, è sopra la casa Targioni un tabernacolo che racchiude un bassorilievo di terracotta, diviso orizzontalmente in due parti. Nella parte superiore è la Madonna col bambino Gesù in grembo: in quella inferiore è raffigurato il Presepio. È un buon lavoro de’ primi del XVI secolo.

Oratorio detto della Cupola. — È un grazioso tempietto di forma ettagona sormontato da una cupola, il quale venne edificato nel 1510 per racchiudervi un antico tabernacolo che sorgeva lungo l’argine del fosso dell’Ormannoro. Il dipinto a fresco che decora cotesto tabernacolo rappresenta la Vergine che, genuflessa, piange dinanzi al corpo esanime del Redentore. Ai lati sono S. Giovanni Evangelista e Giuseppe d’Arimatea; indietro due angeli. È opera di artista assai valente della prima metà del XV secolo.

Piano dell'Ormannoro o Osmannoro. — Dal nome di un fosso che l’attraversa in tutta la sua lunghezza, per imboccare poi al Ponte di Maccione nel Fosso Reale, s’intitola il vasto piano posto fra Peretola, Campi e Brozzi, piano che per il corso di secoli non fu che un vasto padule, causa di malaria e di febbri. La Signoria di Firenze più e più volte deliberò provvedimenti e stanziò somme rilevanti per la esecuzione di molti lavori atti a regolare l’andamento delle acque, riuscendo così a bonificare ampi tratti della pianura per destinarli a benefizio dell’agricoltura. S’incanalarono i torrenti che scendevano dal Monte Morello, si costruirono argini, si aprirono fossi e dogaje ed i lavori vennero poi completati a tempo del governo Mediceo coll’escavazione del Fosso Reale che per mezzo di canali e di fosse intermedie, raccoglieva tutte le acque dei campi a tramontana della strada pistoiese. Ma il piano dall’opposto lato, che si stende al disopra della strada lucchese a tramontana dei borghi di Brozzi, per avere un livello inferiore alle magre dell’Arno, del Bisenzio e degli altri minori torrenti attende ancora provvidi lavori di bonifica, giacché le vaste praterie che lo costituiscono si coprono