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346 I DINTORNI DI FIRENZE.

donna sua «costumata, di bel parlare e motteggiante» pochi giorni di quiete familiare, riposandosi delle fatiche che le lotte diuturne, le guerre dove fu capitano di milizie, le ambascerie e gli uffici affidategli gli procuravano.

Nel 1326, ospite certo non gradito, gli Spini dovettero accettare Castruccio degli Antelminelli il fiero condottiero lucchese che arditamente s’era spinto colle sue milizie fin sotto le mura della città sconfitta e sbigottita. Fin che l’ultimo fiato della gloriosa famiglia non venne a mancare il palagio di Motrone fu gelosamente conservato dagli Spini e dopo passò nei loro successori i Del Tovaglia e poi i Pitti. Dai figli del Cav. Roberto Pitti, Motrone fu venduto il 17 luglio 1837 al Cav. Priore Filippo Matteoni e da lui per eredità passava nella nobile famiglia senese dei Bargagli-Petrucci che tuttora ne è in possesso.

La villa di Motrone conserva tuttora la sua forma ottagona, ma i restauri e gli abbellimenti che per comodità vi sono stati fatti nel corso di varj secoli han fatto scomparire ogni carattere del vecchio e gagliardo fortilizio.

Accanto alla villa è una cappella dedicata ai SS. Filippo e Jacopo nella quale si conserva un quadro rappresentante il miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci firmato da Santi di Tito.

Dipendente pure dalla villa è il piccolo oratorio di S. Anna, posto all’entrar del borgo di Peretola, fondato dagli Spini nel XIV secolo.

Chiesa di S. Maria a Peretola. — Ampia, di bella costruzione, elegantissima per le sue decorazioni e doviziosamente ricca di opere d’arte è questa chiesa che fin da tempo remoto è ricordata fra quelle che avevano priore e canonici. Nel 1399 con bolla di Papa Bonifazio IX essa ebbe il fonte battesimale per comodità dei suoi popolani a’ quali era malagevole recarsi a Firenze o alla Pieve di S. Stefano in Pane per causa delle strade assai fangose nell’inverno. Nel 1449 la chiesa di Peretola, sulla quale aveva antico diritto di patronato lo Spedale di S. Maria Nuova, venne con bolla di Niccolò V unita e incorporata con tutte le sue pertinenze nello Spedale stesso dal quale essa venne distaccata nel 1787. Fu pertanto nel lungo pe-