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BARRIERA DI SAN DONATO. | 337 |
quel luogo squallido e palustre in un soggiorno di delizie.
Col disegno del Silvestri edificò una villa sontuosa e la corredò di giardini con laghetti, praterie, inalzandovi attorno un numero considerevole di eleganti edifizj. L’opera da lui compiuta per l’abbellimento ed il risanamento di questa località fu talmente apprezzata dalla corte Toscana, che il Granduca concedeva al munifico e benefico gentiluomo il titolo di Principe di S. Donato. Il figlio di lui Anatolio proseguì l’opera del padre a benefizio della villa di S. Donato che dal nome della consorte Matilde Bonaparte intitolò villa Matilde, ed oltre a tesori d’arte vi raccolse un prezioso museo di memorie di Napoleone I. Anche il Principe Paolo ebbe carissima la villa di S. Donato e fra le altre cose fece restituire all'antico carattere medievale la chiesa, riunendovi una cospicua biblioteca. Più tardi però, invaghitosi dell’altro suo possesso di Pratolino, abbandonò affatto la villa Matilde, pose all’asta tutte le opere d’arte e tutti i gloriosi ricordi familiari, spogliò le meravigliose sale de’ loro ricchi ornamenti e poi alienò il possesso.
Oggi della magnificenza della principesca dimora non resta che il ricordo; e lo squallore regna in quel luogo che per oltre mezzo secolo fu splendido ed ospitale asilo della società fiorentina.
La Torre degli Agli. - Villa Carobbi. — È una delle più grandiose e delle più importanti fra le ville dei nostri dintorni e conserva l’aspetto di un castello merlato e dominato dall’alta e massiccia torre con ballatojo sporgente, coronato di merli. Fin dal XIV secolo era proprietà della celebre famiglia degli Agli e nel 1427 apparteneva a Messer Barnaba di Giovanni mercante doviziosissimo che lasciò cospicue somme per la costruzione del convento di S. Domenico di Fiesole. Sul finire del XVI secolo la villa era toccata in dote a Caterina figlia di Giovanni degli Agli e moglie del Capitano Jacopo Gianfigliazzi e fu durante il breve periodo in cui appartenne a questa famiglia che la Torre degli Agli accolse il 30 aprile 1589 il Granduca Ferdinando de’ Medici il quale vi si trattenne per attender
l’arrivo della sposa Cristina di Lorena. Col consenso del marito, Caterina degli Agli vendeva il 25 aprile 1605 per
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