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BARRIERA DEL PONTE ALL’ASSE. | 329 |
del XV secolo alla famiglia Vecchietti e nel 1427 era di Jacopo d’Agnolo di Francesco. I Vecchietti nella seconda metà di quel secolo vendevano la villa ai figli di Domenico Gondi i quali poco dopo prendevano a livello dall’Arte dei Mercatanti i beni del vicino convento, poi spedale di S. Eusebio o di Montajone. La villa, che ha l’aspetto di un ricco palazzo del XVII secolo, fu quasi ricostruita dalla illustre famiglia Gondi che la possiede tuttora.
Ponte di Mezzo. — Ponte di antichissima origine che porta questo nome essendo posto in mezzo ai due ultimi ponti che attraversano il torrente Terzolle: quello di Rifredi e l’altro di S. Donato.
Presso questo ponte, sulla riva destra del torrente, sorgevano già diverse antiche ville di cospicue famiglie; ma la maggior parte di esse furono trasformate e ridotte a case di pigionali o di agricoltori.
Una ve n’ebbero fin dal XIV secolo gli Strozzi che la possedevano anche agli ultimi del XVI secolo; un’altra i Riccialbani, passata poi nei Rustichi e poi nello Spedale di S. Paolo; una i Corsellini che fu dipoi dei Redditi e dei Panzanini; una finalmente i Cocchi-Donati andata nel 1522 per donazione nello Spedale di S. Maria Nuova.
Dalla via del Ponte di Mezzo si stacca a destra la strada che conduce a
Caciolle. - Villa Marchi. — È chiamata volgarmente la Nave per la forma originale del suo fabbricato che assomiglia infatti allo scheletro d’una nave. Nel 1427 la troviamo in possesso di un Falarione di Francesco e più tardi va tra i beni che in questa pianura lungo il Terzolle aveva lo Spedale degl’Innocenti. Da questo la comprava nel 1531 Bartolommeo Pedoni i cui eredi la vendevano nel 1553 a Gio. Batta di Francesco Cini del gonfalone Unicorno. Un secolo dopo, nel 1635, la comprava Lorenzo di Giuliano Franceschi e il Barone Andrea di Pier Antonio Franceschi la rivendeva nel 1739 ai Fei. Da Anton Domenico Fei l’acquistava nel 1773 Giuseppe di Giovanni Tosi, i successori del quale lungamente la possedettero. Nella villa sono alcune sale con dei palchi riccamente decorati. L’annessa cappella servì di sepolcreto alla famiglia Tosi.