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BARRIERA DEL PONTE ALL’ASSE. 327

Palazzetto Pretorio. — È un piccolo ed umile fabbricato che conserva appena tracce dell’uso primitivo. Vi sono alcuni stemmi di podestà e nell’interno pochi resti di un affresco che adornava la piccola udienza dove in determinati giorni i Podestà di Campi andavano a render ragione. Oggi è di proprietà Digerini-Nuti.

Villa Digerini-Nuti. — Grandioso ed elegante fabbricato, fu l’antica residenza dei Ginoli o Ginori i quali l’ampliarono considerevolmente nel xvi secolo occupando un tratto delle mura castellane. L’architettura del palazzo è severa ed elegante, mentre la parte interna è ricca di decorazioni di pietrame e di opere d’arte.

Villa Baldini. — È anch’essa un grandioso edifizio ridotto in gran parte ad uso di quartieri d’abitazione. Occupa il luogo dove fu il palagio degli Scali, smantellato dai Ghibellini nel 1260 e poi riedificato. Più tardi fu degli Arrighetti.

Sulla collina di Calenzano dal lato di mezzogiorno è la

Villa Targioni. — È una splendida costruzione moderna abbellita da opere di pittura di alcuni fra i nostri più valenti artisti e da un elegantissimo e bene adorno giardino.

A breve distanza del castello di Calenzano, verso tramontana è la

Pieve di S. Donato a Calenzano, o fra le due Marine. — Si disse in antico fra le due Marine perchè sorgeva su di un colle chiuso lateralmente dai torrenti Marina e Garille. Fu la pieve antichissima di Calenzano, e com’era costume de’ tempi, sorse fuori ed a qualche distanza dal castello. La costruzione originaria a tre navate era grandiosa e severa; ma nelle diverse trasformazioni subite ha perduto affatto il suo vetusto carattere. Soltanto il campanile costituito da una massiccia ed imponente torre che si direbbe quasi di castello, resta a ricordare l’antichità dell’edifizio, sebbene anche questo sia stato deturpato da una più moderna costruzione che si eleva al disopra del coronamento merlato. La pieve di S. Donato fin da epoca lontana fu di patronato del Capitolo di Prato che ne eleggeva i rettori e l'ampia canonica serviva anche di villeggiatura ai ricchi Pievani,