Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/365


BARRIERA DEL PONTE ALL’ASSE. 315

dei mezzi per completare la fabbrica vennero soccorsi nel 1385 da Davizzo Della Tosa il quale assegnò loro 300 fiorini d’oro coll’obbligo però che il convento e lo spedale fossero intitolati a S. Leonardo.

L’uno e l'altro debbono avere avuto breve esistenza perchè da quell’epoca non se ne trova più ricordo.

Fra gli edifizj di proprietà privata che si trovano in Sesto meritano di esser ricordati la

Villa Giorgi De Polis sulla via Vittorio Emanuele. — Era un palazzetto dei Della Tosa fino da epoca remotissima Antonio di Giorgio Giorgi il 2 maggio 1603 comprava dai creditori di Neri di Filippo Della Tosa questo edifizio insieme ad altre case e botteghe vicine. I Giorgi ricostruirono la villa dandole l’aspetto presente. Oggi appartiene al sig. Enrico Giorgi De Pons discendente dal compratore.

Villa Biondi sulla piazza della Chiesa. — È un bel palazzetto sormontato da torre. Fu in antico degli Ugolini dai quali lo comprarono i Brunaccini. Ai nostri giorni era Banchelli dai quali per ragione di donne passava nel sig. Ugo Biondi possessore attuale.

Tabernacolo di Via delle Fornaci. — Sul possesso Giorgi è un grazioso tabernacolo di pietra con ricche ornamentazioni scolpite di bassorilievo di carattere del XV secolo. Forse esso servì in origine ad uso di ciborio.

Chiesa di S. Lorenzo a Sesto o al Prato. — È oggi cappella annessa alla villa Corsi, posta a breve distanza da Sesto, nella pianura che si stende da lato di mezzogiorno. È piccola di proporzioni e di antica struttura; ma le decorazioni moderne le hanno tolto ogni traccia del carattere originario. Fu parrocchia fino dal XIII secolo e dipendente dalla Pieve; ne ebbe il patronato la famiglia Venturi proprietaria della vicina villa. Venne soppressa nel XV secolo ed i Venturi la ridussero a cappella privata conservandovi un’ufiziatura tuttora esistente.

Il Prato di San Lorenzo. - Villa Corsi. — Dalle praterie che si stendevano attorno alla vecchia chiesetta di S. Lorenzo trasse nome un antico e sontuoso palagio che appartenne in tempi remoti alla famiglia Fastelli o Petriboni. Nel 1379, a dì 21 febbrajo, Jacopo del fu Ubaldino