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BARRIERA DEL PONTE ALL’ASSE. 313

Pieve di S. Martino a Sesto. — Di remotissima origine è questa Pieve, giacché se ne hanno già ricordi in documenti del IX secolo e della vetustà della sua costruzione conserva tuttora, specialmente nella parte esterna importantissime tracce, nonostante i molti restauri subiti. Essa ha le mura di conci a filaretto di pietra nelle quali si aprono ad intervalli regolari delle anguste finestrelle a guisa di feritoja. Qualche modificazione più sostanziale ha subito la facciata alla quale è addossato un portico del XVI secolo eretto a spese del pievano Francesco Olmi. L’interno è a tre navate; ma non ha più le tettoje a cavalletti sostituite da volte con decorazioni assai eleganti di differenti epoche. Fin da tempo lontano il patronato di questa chiesa appartenne alle famiglie Martini e Venturi. Di questa, rimasta poi sola patrona, si veggono in più luoghi gli stemmi. Anche il campanile a torre è di vecchia costruzione; ma è stato trasformato e intonacato. Nel 1880-81 la chiesa, che si trovava in stato di deplorevole deperimento, venne completamente restaurata ed in cotesta occasione si rinvennero sotto lo scialbo resti d’interessanti e caratteristiche pitture a fresco del XIII secolo, fra le quali le figure di Adamo ed Eva. Alcune delle cappelle sono riccamente adorne di stucchi e di decorazioni a fresco del XVI secolo. In fatto d’opere d’arte, ecco ciò che vi resta di più interessante: una tavola colla sigla di Santi di Tito, raffigurante quattro Santi - un frammento di affresco del XIV secolo colla Vergine e il bambino Gesù, avanzo delle pitture che adornavano in antico le pareti dell’abside - una gran croce dipinta della maniera di Giotto gli affreschi Vasariani delle due cappelle laterali alla maggiore - un ciborio in pietra della fine del XV secolo collo stemma della famiglia Pasquini - uno scomparto di ancona della maniera di Agnolo Gaddi rappresentante la discesa dello Spirito Santo - una circoncisione del Vignali - una tela del Martellini ecc.

Nel cortile della Canonica sono alcune lapidi romane, state scoperte nella chiesa e nelle vicinanze; nell’interno dell’ampia canonica sono alcuni affreschi della maniera del Poccetti.